Oltrefrontiere insieme a Fondazione Soleterre per sostenere le scuole

Forte dell’esperienza avviata con il programma di supporto Covid in collaborazione con la Fondazione Soleterre con cui Oltrefrontiere ha portato avanti un progetto di supporto psicologico attraverso l’attivazione di una equipe di psicologi attivi in Sicilia. Grazie al numero verde nazionale coordinato dagli uffici di Milano di Soleterre è stato possibile supportare più di 50 persone di cui 15 minori grazie all’equipe di Oltrefrontiere.

Il programma è stato molto sentito e partecipato dal gruppo, come si può evincere da alcune testimonianze delle professioniste che hanno contribuito al programma mettendo la loro professionalità al servizio dell’altro (Dott.ssa Ausilia Cantone, Dott.ssa Patrizia Fenaroli, Dott.ssa Giusy Marletta, Dott.ssa Graziella Parisi, Dott.ssa Chiara Pistone):

“Attraverso il percorso di supporto psicologico ci è stato possibile entrare in punta di piedi nelle case delle persone, di incontrare la loro sofferenza nelle diverse forme: chi ha incontrato il virus e lo ha avvertito come un pericolo, chi chi ha sperimentato la paura del contagio che ne ha compromesso lo scorrere sereno della quotidianità, chi ha sviluppato la paura dell’altro fino a ritenerlo untore, chi ha salvato la vita agli altri e chi l’ha vista andare via sperimentando l’impotenza.
Si è trattato di un ciclo di otto incontri, la maggior parte in modalità remota, che mi hanno permesso di toccare la profondità del dolore dell’altro: ho potuto conoscerlo, accarezzare e condividerlo per renderlo meno insopportabile”.

“L’esperienza del supporto psicologico a persone che hanno sofferto a causa della pandemia, mi ha fatto sentire in pieno la portata del trauma sociale che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo: incertezza, paura, sconforto, isolamento, hanno attaccato il senso del se’ e della propria presenza nel mondo. Insicurezza, sfiducia, angoscia, assenza di un senso del futuro sono elementi che si colgono trasversalmente in tutti i racconti  delle persone che ho incontrato, a prescindere dalla loro età o dall’incidenza del virus nella loro vita.
In particolare chi è stato contagiato porta con sé l’inenarrabilità del trauma, che solo nella possibilità di farsi parola in un luogo sicuro come quello di una relazione d’aiuto, si può sciogliere in emozioni e vissuti, permettendo alle persone di ritornare a sentirsi non solo individui fragili e feriti, iniziando a fare spazio alla vulnerabilità e alla sofferenza come esperienza di resilienza.”

“Un periodo lavorativo carico di emozioni mie e di chi ho accolto anche solo attraverso uno schermo, che nella mia visione si è trasformato da difesa protettiva a richiesta di aiuto libera dai vincoli imposti dalle regole di prevenzione. Libertà di vedere il volto, i sorrisi, le lacrime, i blocchi che dietro una mascherina e in assenza di aria, mi era impossibile scorgere. La psicoterapia, anche se breve, apre nuovi mondi e possibilità, ci aiuta ad andare oltre, a scoprire parti di noi inesplorate e a riconoscerci come esseri finiti, a dispetto di una società narcisistica che blocca ogni forma di contatto nutriente”.

L’esperienza della collaborazione con la Fondazione Soleterre prosegue nelle scuole sul modello del progetto già realizzato a Pavia : verrà presto avviato un percorso di accompagnamento per gli alunni e i docenti nella gestione dell’emergenza pandemica in una scuola del quartiere di Librino, a Catania.

Il progetto, denominato “Non dimentichiamoci dei bambini” propone dei percorsi dedicati a genitori, insegnanti e gruppi classe, con la possibilità di proseguire l’intervento con percorsi singoli, nell’ambito del Fondo Nazionale per il Supporto Psicologico in Emergenza Covid della Fondazione Soleterre.